mercoledì 24 luglio 2013

Un racconto.


Ho una spina proprio qui, tra le dita. Non riesco a toglierla da sola, serviresti tu. Ma tu, tutto intento a guardare il sole tramontare, non ti sei accorto di nulla. Nemmeno di quella pioggia che ora scende piano, a bagnarci il viso. Continui a fissare il cielo, non hai neanche cambiato espressione, nulla ti turba. Mi chiedo come fai. Io qui, con questo dolore tra le dita, e il freddo che arriva sulla pelle con la pioggia, non riesco nemmeno a respirare. Guardo le tue spalle non tremare e ti vedo lontano, così lontano da questo mondo che quasi mi spaventi. Eppure, non molto tempo fa, su quel prato tremavi. E' l'umido, dicevi, ma forse non era solo quello. Cosa ti rimane, dentro? Facevi finta prima? Io tremo. Per questo cielo che si fa scuro e per l'acqua  che si fa densa. Per questo ghiaccio che ora circonda i miei piedi e mi tiene ferma dove sono. Avrei voglia sai, di venire accanto a te e toccarti una spalla, distoglierti dal tuo sole che tramonta, suscitare in te una reazione. Ma non servirebbe a nulla. Tu sei là, io sono qua. Tu, che non mi guardi neppure, non ti accorgi di quel che mi succede. Io, che vedo solo le tue spalle, forse nemmeno io me ne accorgo.

Nessun commento: