sabato 14 settembre 2013

Al telefono col Prof

L'enigma dell'arrivo e del pomeriggio (particolare), De Chirico



"Pronto, Calligari?" 
"Prof! Di nuovo lei." 
"Ho trovato interessante la tua teoria, ma credo ti sbagli." 
"Immaginavo. Ma perché?" 
"Se tu guardassi al presente, Calligari, diresti che oggi la vittoria è del progresso?" 
"Beh... no, Prof, non direi." 
"Sai qual'è la forma d'istinto che l'uomo ha conservato in maggior misura?" 
"No Prof, non lo so." 
"La paura, Calligari." 
"..." 
"Tu cosa dici, chi ha paura dove va? Avanti o resta fermo?" 
"Direi che resta fermo, prof." 
"Bravo, ma questa è filosofia spicciola." 
"Ma è lei che..." 
"Lo so. Ma il tempo, Calligari, avanza. Circolare o rettilineo che sia." 
"Certo." 
"Sei mai stato in palestra, Calligari?" 
"Un sacco di volte." 
"Allora dimmi: non ritieni immensamente stupido il tapis roulant?" 
"Eh?" 
"Ti sembra ragionevole correre su una superficie che si muove in direzione opposta? Faticare tanto per rimanere esattamente dove si è?" 
"Ma è un esercizio quello, prof, che..." 
"Certo, è un esercizio. Ma il punto è l'illusione del controllo." 
"Ma che controllo? Del tapis roulant?" 
"..." 
"Prof? Mi sente?" 
"Domani interrogo in poesia, Calligari. Ti consiglio di ripassare le figure retoriche."
Tu - tu - tu...

domenica 25 agosto 2013

Stagioni



Il temporale questa mattina ha spazzato via l'estate. Il caldo tornerà, è sicuro, per dare il benvenuto all'autunno. Per le lunghe giornate e il tempo da buttare però dovrò aspettare un altro anno. Settembre, con le sue mille cose da fare, mille casini da sistemare e nuovi progetti da iniziare, è lì che aspetta, a pochi passi ormai. Non abbiamo più turni di raccolta, né scorte da conservare, ma le stagioni scandiscono ancora il tempo della nostra esistenza. Ci fanno da maestre, insegnandoci ogni volta cos'è la morte, cos'è la nascita e regalandoci a tratti la sicurezza del consueto.

domenica 18 agosto 2013

Voglie

Non manca niente e manca tutto.
Oggi mi sono venute molte voglie. Alcune sono confessabili altre meno.
Mi è venuta voglia di nuotare, questo è confessabile. Ho sognato di nuotare e mi è rimasta addosso la voglia tutto il giorno. Alle 19 in punto ho nuotato. (e che tristezza constatare di essere senza fiato alla terza vasca ricordando le 30-40 di fila fatte senza battere ciglio dei tempi d'oro!)
Poi mi è venuta voglia di gelato. Anche quella l'ho placata. Mi sono venute voglie malamente descrivibili, come quella di un sorriso, ad esempio, o di un'amica che fosse lì con me. (reduce da 18 giorni di convivenza non è facile trovarsi improvvisamente soli. Poi tra le mie e le sue multiple personalità in realtà eravamo circa in 8). Poi mi è venuta voglia dei tempi andati, e voglia che il futuro non arrivi. Sono le ansie da cambiamento, e sono un paio d'anni che tutto cambia, incredibilmente anche il mio peso e il colore della mia pelle. Mi è venuta voglia di partire, di fare un viaggio di quelli veri, in cui si incontra gente e si dorme male, e si ha un po' di paura e tanta curiosità, in cui sei lontano e lo sai, e non sei spensierato perché non puoi, ma i pensieri sono belli come quelli di chi vive pienamente. E quindi mi è venuta voglia di qualcuno che mi accompagnasse per attraversare l'indocina. Questa non è mica una voglia tanto facile da assecondare. Mio padre mi ha detto: "per fare queste cose tocca che ti trovi un fidanzato", ma si sa che per trovarsi un fidanzato tocca innanzitutto avere un cuore libero.
Mi sa che l'indocina aspetterà.
Intanto mi accontenterei di placare la voglia di un altro viaggio, uno che mi porti da te, perché in un colpo solo sai quante altre voglie metterei a tacere? Sì, anche di quelle inconfessabili.

venerdì 26 luglio 2013

Sono nessuno.

Non sono nessuno e me ne farò una ragione.
Ho perdonato bugie come nessun altro avrebbe fatto, ho messo da parte tanto di me da dimenticarmi a volte in un angolo, ma non sono nessuno e me ne farò una ragione.
Sono stata un'ombra, ho pianto in silenzio tra le lenzuola ascoltando il rumore di una doccia aperta apposta per non farmi sentire telefonate che mi avrebbero soltanto ferita, ho passato notti insonni in letti più vuoti di quello che potevo sopportare, ma non sono nessuno e me ne farò una ragione.
Ho messo da parte il mio presente per pensare al tuo futuro, ma non sono nessuno e me ne farò una ragione.
Ho allontanato persone e preso le tue parti fino a litigi furibondi ogni volta che è servito, ma non sono nessuno e me ne farò una ragione.
Ho aspettato mesi e mesi per vederti, uno, due, tre, una volta quattro, ho passato ore e ore in treno, mi sono svegliata tante volte all'alba e tante volte ho visto il sole nascere e gli ho chiesto di portarmi da te, ma non sono nessuno e me ne farò una ragione.
Ho cancellato dubbi dalla mia mente, ho aspettato che si realizzassero promesse che non si sono mai realizzate, ti ho amato senza essere amata, mi sono fidata ciecamente di te senza che tu ti fidassi di me, ma ho fatto tutto questo con gioia per il tuo sorriso, per le tue carezze, perché mi rendeva felice farti felice, perché era bello vedere il tuo volermi bene crescere ogni giorno un poco di più, perché era bello camminare insieme.
Ma non sono nessuno e me ne farò una ragione.

fanculo

Non capisco perché quando una cosa va' storta deve andare storto anche tutto il resto. Piangere istericamente non risolve nulla, ma scarica molto.

E saper bene cosa significa sperare.